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Fondi Coesione 2021-27: le azioni di capacitazione amministrativa come chiave di volta.

I fondi europei hanno dimostrato di essere una leva importante per l’innovazione e il rafforzamento della capacità amministrativa della pubblica amministrazione. In un certo senso, la pubblica amministrazione è costretta a migliorarsi e ad avanzare.

In tale contesto, la Commissione Europea e chi gestisce i programmi dei fondi europei in Italia hanno riconosciuto l’importanza di questi fondi, evidenziando come la capacitazione amministrativa sia essenziale per una gestione efficace, soprattutto in un momento in cui, grazie al PNRR, vi è un afflusso di risorse senza precedenti.

Stato dell’impiego dei fondi della Politica di Coesione

Nonostante l’imponente stanziamento di 74 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, a fine 2023 solo una minima parte dei fondi destinati alla Politica di Coesione è stata effettivamente impiegata, attestandosi intorno all’1%. In questo scenario di partenza a dir poco preoccupante, le azioni di capacitazione amministrativa assumono un ruolo cruciale per invertire la rotta e sbloccare il potenziale di questo strumento fondamentale per lo sviluppo del Paese.

Accelerare la spesa dei Fondi EU: rafforzare la capacità amministrativa con un modello innovativo.

L’utilizzo dei fondi UE per il periodo 2021-2027 stenta a prendere slancio. Per ovviare a questo ritardo, è necessario un intervento rapido e incisivo per potenziare le capacità amministrative degli enti preposti alla gestione di queste risorse.

Si propone un approccio innovativo e coordinato alla formazione della pubblica amministrazione, valorizzando le migliori pratiche già in uso e basandosi su due pilastri fondamentali:

Azione centrale: coordinata dal Programma Nazionale di Coesione, con l’obiettivo di fornire una base di conoscenza comune e strumenti operativi omogenei a tutto il territorio nazionale.
Azione periferica: gestita dalle Regioni attraverso i PRIGA (Piani di Rigenerazione Amministrativa), per adattare la formazione alle esigenze specifiche di ogni Regione e garantire la massima efficacia degli interventi.

Il ruolo delle Regioni nella gestione decentralizzata dei fondi

Il supporto centrale è determinante, ma altrettanto fondamentale è l’operatività delle Regioni, che declinano territorialmente queste politiche. Il successo dipenderà dalla capacità di coordinazione ai vari livelli istituzionali, massimizzando le azioni e le risorse previste dai PRIGA e dai Programmi Operativi Regionali 2021-2027.

In riferimento ai PRIGA, si tratta di programmi elaborati seguendo le indicazioni della Commissione europea e l’approccio delle “Tabelle di Marcia”, che definiscono una serie di azioni strategiche in diversi campi nel breve, medio e lungo periodo. In questo caso, si parla dell’organizzazione delle strutture amministrative, delle competenze del personale, della semplificazione e della digitalizzazione delle procedure amministrative per ridurre oneri e tempi di attuazione dei fondi.


Il ruolo centrale del PRIGA e delle Regioni nel successo delle politiche di sviluppo.

L’implementazione delle azioni di capacitazione per il sistema Paese, soprattutto nelle Regioni meno sviluppate, richiede una gestione coordinata e capace di ottenere risultati misurabili in tempi rapidi.

In particolare, è essenziale una collaborazione efficace tra i livelli istituzionali nazionale e regionale, oltre che un’attivazione tempestiva delle iniziative previste, visto che la sovrapposizione di programmi e risorse (come PNRR e Programmazione 2021-2027) sta accentuando i ritardi nell’attuazione.

È imperativo anche formare e implementare azioni mirate verso il personale degli enti beneficiari, specialmente quelli di piccole dimensioni, per rafforzare le loro competenze in programmazione e gestione dei fondi strutturali su tematiche trasversali come appalti pubblici, energia, ambiente, digitalizzazione e soft skills.

È ancora necessario lavorare sul completamento e potenziamento delle iniziative per la transizione digitale dei processi di programmazione, gestione e controllo dei fondi, e delle politiche pubbliche in generale. La selezione dei progetti, i controlli dei programmi, gli appalti, l’anticorruzione, la business intelligence evoluta con machine learning e sistemi predittivi, l’impiego di tecnologie IA nei processi della PA sono alcuni degli ambiti dove le iniziative di successo di poche amministrazioni non riescono a incidere in modo significativo sulle performance dei fondi a livello nazionale.

Case history: Programmazione 2014-2020

Tra le iniziative di successo della programmazione 2014-2020, spiccano quelle della Sardegna, che mira a consolidare interventi di rafforzamento amministrativo, digitalizzando le procedure e ottimizzando i processi amministrativi per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi di esecuzione del Programma.

La Basilicata ha attuato iniziative di formazione e “training on the job” rivolte agli enti territoriali di piccole dimensioni, per garantire uno scambio digitale e veloce di informazioni tra l’Autorità di Gestione e i beneficiari pubblici.

Campania e Sicilia puntano sulla formazione del personale su temi come la cultura digitale e l’uso degli applicativi regionali, in particolare i sistemi di monitoraggio dei fondi (SURF e Caronte), oltre al rafforzamento dell’interoperabilità tra sistemi e il miglioramento della qualità dei dati con il potenziamento e l’utilizzo di business intelligence.

La Calabria mira a modernizzare i Centri per l’Impiego (Centri per l’impiego 4.0) attraverso piani di empowerment e di formazione del personale, rafforzando la cooperazione applicativa tra il Sistema Informativo del Lavoro (SIL) e il sistema di monitoraggio dei fondi SIURP.

La Puglia ha avviato un programma per l’integrazione dei sistemi informativi regionali, con l’obiettivo di ottimizzare i processi amministrativi e istituire community of practices per migliorare gli strumenti IT a supporto del programma regionale dei fondi.

Infine, il Molise investe su misure di capacitazione trasversali come la progettazione e la digitalizzazione di schemi di bandi e avvisi, nonché sul potenziamento del sistema statistico regionale per supportare i processi di programmazione.

Conclusioni

Nel complesso, l’importanza dei fondi europei non risiede solo nella loro capacità di finanziare progetti di sviluppo, ma anche nella spinta che danno alla pubblica amministrazione per migliorarsi e innovarsi. Le azioni di capacitazione amministrativa rappresentano un tassello fondamentale per garantire una gestione efficace e tempestiva delle risorse disponibili. Il successo di tali azioni dipenderà dalla collaborazione tra i vari livelli istituzionali e dall’efficace implementazione dei programmi, facendo leva sulle migliori pratiche e sfruttando al massimo il potenziale offerto dalla digitalizzazione.

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