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Oltre Scampia: La sfida degli spostamenti durante i lavori di recupero strutturale nell’edilizia popolare.

Il recente crollo di un ballatoio nella Vela Celeste di Scampia, che ha tragicamente causato vittime e feriti, ha riportato all’attenzione nazionale una problematica cruciale : la gestione delle manutenzioni strutturali negli edifici di edilizia popolare. Questo evento drammatico sottolinea l’urgenza di affrontare non solo gli aspetti tecnici degli interventi su elementi portanti, solai e coperture – ma anche e soprattutto le complesse dinamiche legate allo spostamento temporaneo dei residenti.

Il vero cuore del problema: lo spostamento degli inquilini.

Mentre l’attenzione mediatica si concentra spesso sugli aspetti più visibili delle tragedie, come quella di Scampia, il vero nodo da sciogliere per gli amministratori e i tecnici del settore è come gestire efficacemente e umanamente lo spostamento di centinaia di famiglie durante i necessari lavori di recupero strutturale. Questo processo, apparentemente logistico, nasconde in realtà una serie di sfide sociali, economiche e psicologiche di vasta portata.

Le sfide degli interventi di manutenzione strutturale.

Gli interventi che coinvolgono elementi strutturali critici come pilastri e solai richiedono spesso l’evacuazione degli edifici per i periodi necessari alla esecuzioni degli interventi. Questo solleva una serie di questioni cruciali:

  • Urgenza degli interventi: Quanto accaduto è la triste manifestazione dell’attuale situazione di alcuni edifici di edilizia popolare. Come individuare preventivamente i pericoli ed ordinare i lavori per priorita ?
  • Complessità logistica: Come gestire lo spostamento temporaneo di centinaia di famiglie durante i lavori?
  • Costi elevati: Gli interventi strutturali richiedono investimenti significativi. Come reperire e gestire al meglio le risorse necessarie?
  • Impatto sociale: Gli spostamenti, anche se temporanei, possono avere un impatto profondo sulle comunità. Come minimizzare questi disagi? Pensiamo ad esempio alle scuole ed alle barriere architettoniche.
  • Aspetti legali ed Etici: Come grarantire i diritti dei residenti e doveri delle amministrazioni ? Come gestire le situazioni di fragilità (anziani, disabili, famiglie numerose) e soddisfare i principi di equità nell’assegnazione degli alloggi temporanei ?

Verso soluzioni innovative.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio alcune di queste sfide, analizzando:

  • Soluzioni per la gestione degli spostamenti temporanei degli inquilini.
  • Prevenzione dell’occupazione abusiva degli alloggi temporanei.
  • Sfide infrastrutturali: urbanizzazione leggera per alloggi temporanei.

Soluzioni per la gestione degli spostamenti temporanei degli inquilini.

Complesso San Siro (recupero)

Soluzioni adottate in Italia

Rotazione interna (Milano, Piano di Recupero San Siro)

Spostamento degli inquilini all’interno dello stesso complesso
Lavori eseguiti per fasi, liberando gruppi di appartamenti alla volta
Vantaggi: mantiene la comunità unita, costi contenuti
Svantaggi: tempi più lunghi, possibili disagi per rumore e polvere

Alloggi temporanei dedicati (Napoli, Progetto Ponticelli)

Costruzione di moduli abitativi provvisori nelle vicinanze
Trasferimento degli inquilini in questi alloggi durante i lavori
Vantaggi: minor disturbo durante i lavori, tempi potenzialmente più rapidi
Svantaggi: costi elevati, rischio di creazione di insediamenti permanenti

Accordi con il settore privato (Milano, Quartiere Lorenteggio)

Affitto di appartamenti sul mercato privato per ospitare temporaneamente gli inquilini
Vantaggi: flessibilità, nessuna necessità di nuove costruzioni
Svantaggi: costi potenzialmente elevati, possibile dispersione della comunità

Interventi con inquilini in situ (Milano, Progetto Sharing Cities)

Esecuzione dei lavori con gli inquilini presenti negli appartamenti
Adatto per interventi meno invasivi (es. efficientamento energetico)
Vantaggi: nessuno spostamento, mantenimento della comunità
Svantaggi: possibili disagi per gli inquilini, limitazioni nei tipi di interventi, durata maggiori per le interferenze.

Soluzioni adottate all’estero

Complesso di Ganshoek

“Rolling Rehousing” (Olanda, Renovatie Ganshoek Rotterdam)

  • Creazione di un “buffer” di appartamenti vuoti all’interno del complesso
  • Spostamento ciclico degli inquilini man mano che i lavori progrediscono
  • Vantaggi: mantiene la comunità unita, efficiente uso delle risorse
  • Svantaggi: richiede una pianificazione molto accurata

Costruzione anticipata (Francia, ANRU – Programme National de Rénovation Urbaine)

  • Costruzione di nuovi edifici prima della demolizione dei vecchi
  • Trasferimento diretto degli inquilini nei nuovi appartamenti
  • Vantaggi: un solo spostamento, miglioramento immediato delle condizioni abitative
  • Svantaggi: richiede spazi liberi, costi iniziali elevati

Partenariati con hotel e residence (USA, RAD Program – New York City)

  • Accordi con strutture ricettive per ospitare temporaneamente gli inquilini
  • Vantaggi: rapidità di implementazione, flessibilità
  • Svantaggi: costi potenzialmente elevati, possibile resistenza degli inquilini
Aylesbury (Progetto)

Phased Decant (UK, Aylesbury Estate Regeneration – Londra)

  • Suddivisione del progetto in fasi molto piccole
  • Spostamento di pochi inquilini alla volta in alloggi temporanei nelle vicinanze
  • Vantaggi: minor disturbo alla comunità, gestione più semplice
  • Svantaggi: tempi molto lunghi per il completamento del progetto


Prevenzione dell’occupazione abusiva degli alloggi temporanei.

Il Problema.

Gli alloggi temporanei utilizzati durante i lavori di ristrutturazione possono diventare oggetto di occupazione abusiva, sia da parte degli inquilini originari che da terzi, portando a:

  • Formazione di baraccopoli
  • Aumento dei costi amministrativi
  • Ritardi nei progetti di riqualificazione
  • Tensioni sociali

Nel contesto degli interventi di riqualificazione urbana, diverse città europee hanno affrontato con successo il rischio di occupazioni abusive degli alloggi temporanei. Tre casi studio offrono spunti interessanti:

A Roma, il progetto di riqualificazione del Corviale ha implementato una strategia tripartita per prevenire le occupazioni abusive. L’approccio si basa su contratti a tempo determinato con chiare clausole di rilascio, un sistema di monitoraggio costante degli alloggi, e una stretta collaborazione con le forze dell’ordine per garantire interventi rapidi in caso di necessità.

Ad Amsterdam, la rinnovazione del quartiere Bijlmermeer ha adottato un approccio tecnologico e sociale. L’introduzione di un sistema di “chiavi intelligenti” con accesso temporaneo ha permesso un controllo preciso sugli ingressi. Questo è stato affiancato da un coinvolgimento attivo della comunità nella sorveglianza e da programmi di reinserimento sociale mirati a prevenire le occupazioni alla radice.

A Glasgow, il Regeneration Project ha sperimentato soluzioni innovative come l’utilizzo di “guardiani degli alloggi” (property guardians) e l’offerta di contratti di occupazione temporanea legale a basso costo. Questi approcci, combinati con una politica di rapida riassegnazione degli alloggi vuoti, hanno significativamente ridotto il rischio di occupazioni abusive nelle aree in via di riqualificazione.

Strumenti ed approcci propedeutici.

Nel contrastare le occupazioni abusive durante gli interventi di riqualificazione, l’approccio preventivo si è dimostrato più efficace della gestione a posteriori. Le strategie vincenti integrano soluzioni tecnologiche, come chiavi intelligenti e monitoraggio remoto, con il coinvolgimento attivo della comunità locale nella gestione e sorveglianza degli alloggi temporanei. L’utilizzo di moduli abitativi prefabbricati offre la flessibilità necessaria per ridurre il rischio di insediamenti permanenti. Nel contesto italiano, è cruciale adattare queste soluzioni al quadro normativo e sociale esistente, proponendo, ove necessario, modifiche legislative. Il successo di queste iniziative dipende dal delicato equilibrio tra la sensibilità al problema sociale prodotto dalle esigenze manutentive, la prevenzione delle occupazioni abusive e il rispetto dei diritti degli inquilini legittimi. Risulta necessaria la programmazione a lungo termine che riduca le opportunità di occupazione attraverso una pianificazione accurata dei tempi di ristrutturazione e riallocazione.

L’approccio si arricchisce ulteriormente attraverso partenariati pubblico-privato, affidando la gestione a società specializzate con contratti basati sulla performance, mentre soluzioni legali preventive, come contratti di comodato d’uso con clausole stringenti e registrazione biometrica, rafforzano la sicurezza.
Il quadro si completa con un innovativo approccio “Housing First” modificato, che non solo offre soluzioni abitative stabili a potenziali occupanti abusivi, ma li integra in programmi di supporto sociale e lavorativo, creando un circolo virtuoso di responsabilità e reinserimento, il tutto orchestrato in collaborazione con il prezioso contributo del terzo settore.


Soluzioni abitative temporanea.

I container marittimi modificati offrono una soluzione innovativa al problema della transizione abitativa durante le manutenzioni strutturali. La crescente disponibilità di moduli vuoti, dovuta alla concentrazione delle tratte su hub più grandi, crea un’opportunità unica.
Altri moduli abitativi trasportabili e temporanei, hanno una metratura che va dai 45 ai 75 mq, sono dotate di mobilio flessibile e materiali termo isolanti.

Un consorzio interregionale di enti pubblici potrebbe gestire un pool di questi moduli abitativi, utilizzandoli a rotazione. Questa soluzione economica, flessibile e sostenibile permette una rapida implementazione e facile rilocazione, riducendo i rischi di occupazioni abusive a lungo termine.

L’affitto delle unità sembrerebbe essere l’approccio migliore nell’ottimizzare i costi ed i tempi di montaggio e smontaggio delle strutture.

Sfide infrastrutturali: urbanizzazione leggera per alloggi temporanei.

Le soluzioni abitative temporanee come moduli e prefabbricati sollevano la questione cruciale delle opere di urbanizzazione. Per affrontare questo aspetto in modo economico e funzionale, si può optare per un approccio di “urbanizzazione leggera”. Questo prevede l’utilizzo di sistemi modulari e removibili per fognature, elettricità e acqua, come unità di trattamento delle acque reflue portatili, generatori solari mobili e cisterne d’acqua con sistemi di purificazione.

Tali soluzioni, oltre a essere cost-effective per installazioni temporanee, richiedono permessi meno complessi rispetto alle infrastrutture permanenti. Paradossalmente, la natura provvisoria di questi impianti può fungere da deterrente per le occupazioni abusive a lungo termine, poiché l’assenza di collegamenti permanenti alle reti urbane sottolinea il carattere transitorio dell’insediamento.

Nonostante le sfide normative e di percezione pubblica, con un’adeguata progettazione e comunicazione, i moduli abitativi potrebbero rappresentare una risposta efficace, specialmente se localizzati in zona territoriale omogenea “C”, già dotata di urbanizzazioni primarie.

Questo approccio bilancia la necessità di fornire servizi essenziali con l’esigenza di mantenere la flessibilità e la temporaneità delle soluzioni abitative durante i lavori di manutenzione.


Conclusione: Il “Rolling Rehousing” come soluzione promettente.

Tra le diverse strategie per gestire gli spostamenti degli inquilini durante gli interventi verticali, il “Rolling Rehousing” o “Rotazione interna” emerge come soluzione particolarmente efficace. I successi registrati in Olanda (Renovatie Ganshoek Rotterdam) e in Italia (Piano di Recupero San Siro, Milano) ne testimoniano il potenziale.

Questa strategia, basata sulla creazione di un “buffer” di appartamenti vuoti e sulla rotazione graduale degli inquilini, offre una risposta flessibile alle sfide logistiche e sociali degli interventi di riqualificazione.

Ogni progetto di riqualificazione presenta sfide uniche e per garantirne il successo, è fondamentale considerare i seguenti punti chiave:

  • Pianificazione dettagliata: Una programmazione accurata delle fasi di rotazione è essenziale per minimizzare i disagi e ottimizzare i tempi di intervento.
  • Comunicazione trasparente: Un dialogo aperto e costante con gli inquilini è cruciale per gestire le aspettative e ridurre le resistenze al cambiamento.
  • Flessibilità operativa: La capacità di adattare il piano di rotazione a imprevisti o esigenze particolari degli inquilini è fondamentale.
  • Mantenimento del tessuto sociale: Prestare attenzione a preservare le reti sociali esistenti durante le rotazioni può ridurre l’impatto psicologico sugli inquilini e creare maggiore consenso.
  • Gestione efficiente degli spazi buffer: Un monitoraggio costante e una manutenzione efficace degli appartamenti temporaneamente vuoti sono cruciali per prevenire occupazioni abusive.
  • Supporto logistico: Fornire assistenza pratica agli inquilini durante gli spostamenti può facilitare notevolmente il processo.
  • Coinvolgimento della comunità: Creare comitati di residenti che partecipino attivamente alla gestione del processo può aumentare la condivisione e l’efficacia della strategia.
  • Tempistiche realistiche: Stabilire tempistiche di rotazione realistiche, considerando possibili ritardi nei lavori, è essenziale per mantenere la fiducia degli inquilini.
  • Integrazione con interventi di miglioramento: Sfruttare l’opportunità per effettuare altri interventi di miglioramento negli appartamenti durante la rotazione può aumentare il valore percepito del disagio temporaneo.
  • Monitoraggio e valutazione continua: Un sistema di feedback costante permette di identificare e risolvere rapidamente eventuali problemi.

Sta ai professionisti del settore valutare attentamente le opzioni disponibili, adattando le strategie al contesto specifico e alle esigenze della comunità coinvolta. Il “Rolling Rehousing”, con la sua capacità di mantenere il tessuto sociale e minimizzare i disagi, offre un approccio promettente dove è realizzabile.

In conclusione, è fondamentale sottolineare che nell’implementazione di soluzioni per la manutenzione degli immobili di edilizia popolare, occorre tenere in debita considerazione le marcate differenze esistenti non solo tra le diverse regioni italiane, ma anche all’interno delle singole aree urbane. Ogni complesso residenziale presenta infatti caratteristiche uniche, determinate non soltanto dalla tipologia di costruzione, ma anche dal tessuto sociale che lo abita. Questa eterogeneità richiede un approccio flessibile e personalizzato nella scelta e nell’applicazione delle soluzioni più adeguate, al fine di garantire interventi efficaci e sostenibili che rispondano alle reali esigenze di ciascuna comunità.

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