La Spinta Europea verso l’Edilizia Abitativa Accessibile e la stretta Italiana sull’ occupazione abusiva.
Negli ultimi anni, la crisi abitativa è diventata una delle principali preoccupazioni per molte grandi città europee. A fronte di questa emergenza, diverse metropoli hanno messo in campo ambiziosi piani e investimenti per migliorare l’accessibilità abitativa. Questo articolo esplora alcune delle iniziative chiave adottate da Londra, Parigi e Berlino, confrontandole con le pratiche messe in atto in Italia.
A livello europeo, spiccano diverse iniziative:
Regno Unito
Il piano del sindaco di Londra Sadiq Khan, prevede la costruzione di 50.000 nuovi alloggi sociali nella capitale entro il 2030.
Khan, che spera di essere eletto sindaco di Londra per un terzo mandato, ha dichiarato che le abitazioni promesse restano il minimo previsto da costruire in questo periodo. Il sindaco ha promesso di limitare i costi di affitto in base agli stipendi in ciascuna area della capitale.
Come riporta il quotidiano “The I”, il Partito conservatore ha sostenuto che i controlli sugli affitti “non hanno mai funzionato”, ma fonti laboriste spiegano che l’iniziativa mira a finanziare case con affitti più economici piuttosto che a limitare le proprietà private esistenti. Alcune fonti hanno rivelato al quotidiano che l’intenzione di Khan è quella di limitare l’affitto a un terzo del salario medio dei lavoratori per “garantire l’accessibilità economica”.
Francia
Il Governo Francese vuole aumentare le case a prezzi accessibili. Per questo, il governo ha proposto una legge con diversi punti:
- Più opzioni: Le città in difficoltà potranno contare anche gli alloggi in affitto intermedio per raggiungere la quota di case popolari. Così potranno offrire più soluzioni abitative a prezzi calmierati senza dover costruire tante case popolari.
- Maggiore controllo dei sindaci: I sindaci presiederanno le commissioni che assegnano le case popolari e potranno anche opporsi all’assegnazione a chi ritengono non idoneo. Questo potrebbe garantire un riparto più equo, ma anche ingerenze politiche.
- Freno ai prezzi: I comuni potranno usare il diritto di prelazione per controllare i prezzi di terreni e immobili, contrastando le speculazioni dei costruttori.
- Più velocità: Si ridurranno i tempi per i ricorsi contro le decisioni urbanistiche, accelerando le procedure e rendendo più difficile bloccare i progetti. Questo però potrebbe limitare la partecipazione pubblica e portare a scelte meno ponderate.
- Piani flessibili: Sarà più facile modificare i piani di suddivisione dei terreni, permettendo agli proprietari di adattarsi e ai comuni di avere sviluppi più flessibili. Ma potrebbe anche creare incertezza e ostacolare la pianificazione a lungo termine.
Germania
Il governo tedesco ha stanziato 2 miliardi di euro per finanziare la costruzione di nuovi alloggi a prezzi accessibili a Berlino. Questo intervento mira a contrastare l’emergenza abitativa che sta colpendo la città, caratterizzata da un forte aumento degli affitti e da un crescente numero di senzatetto.
I fondi stanziati saranno utilizzati per costruire un mix di alloggi popolari, sovvenzionati e a prezzo di mercato accessibile. L’obiettivo è quello di creare 20.000 nuove unità abitative entro il 2026.
L’investimento è stato accolto positivamente dagli operatori del settore che lo considerano un passo necessario per affrontare i problemi abitativi della città. Tuttavia, alcuni critici sostengono che i fondi stanziati non siano sufficienti e che sia necessario intervenire maggiormente per regolare il mercato degli affitti.
La crisi degli alloggi a Berlino è un problema complesso senza soluzioni facili. L’investimento del governo tedesco rappresenta comunque un passo significativo nella giusta direzione. Si spera che le nuove abitazioni contribuiscano a rendere Berlino una città più accessibile e vivibile per tutti.
Ulteriori dettagli sulla crisi degli alloggi a Berlino:
Negli ultimi 10 anni, gli affitti medi a Berlino sono aumentati dell’80%.
Attualmente a Berlino ci sono oltre 100.000 persone senza casa.
Si prevede che la popolazione della città aumenterà di 200.000 unità entro il 2030, esercitando un’ulteriore pressione sul mercato immobiliare.
Oltre al governo tedesco, anche la città di Berlino sta adottando misure per affrontare la crisi degli alloggi, come il tetto agli affitti e regolamentazioni più severe sugli affitti a breve termine.
È ancora presto per sapere quale sarà l’impatto a lungo termine di questi interventi. Tuttavia, non c’è dubbio che la crisi degli alloggi rappresenti una sfida importante per Berlino e per molte altre città del mondo.
Italia
Nel nostro paese, il panorama dell’edilizia residenziale popolare è caratterizzato da diverse novità, tra cui risultano di spicco le nuove misure per contrastare l’abusivismo:
L’abusivismo nell’edilizia residenziale popolare rappresenta un problema complesso e di lunga data in Italia, che sottrae alloggi a famiglie che ne hanno diritto e danneggia il tessuto sociale ed economico delle comunità:
- Secondo dati del 2021, in Italia ci sono circa 50.000 immobili occupati abusivamente, di cui 30.000 di edilizia residenziale pubblica e 20.000 di enti privati.
- Il fenomeno è diffuso in tutto il paese, con Roma che conta tra il 7% e l’8% di case comunali Ater occupate abusivamente (circa 2.100-2.400 unità).
Per contrastare questo fenomeno, il governo ha recentemente varato una serie di misure che meritano un’analisi approfondita dal punto di vista tecnico.
1. Aumento delle pene per l’occupazione abusiva:
L’inasprimento delle sanzioni per chi occupa abusivamente gli alloggi di edilizia popolare mira a scoraggiare questo comportamento illecito e a tutelare il diritto alla casa di chi ne ha i requisiti. L’efficacia di questa misura dipenderà da una serie di fattori, tra cui la severità delle pene comminate, la certezza del loro esercizio e la capacità delle forze dell’ordine di identificare e sanzionare gli occupanti abusivi.
2. Semplificazione delle procedure di sfratto:
La semplificazione delle procedure di sfratto rappresenta un altro strumento per liberare gli alloggi abusivamente occupati e renderli disponibili alle famiglie aventi diritto. Tuttavia, è importante garantire che tale semplificazione non pregiudichi i diritti degli occupanti abusivi, i quali devono comunque avere la possibilità di difendersi in giudizio e di beneficiare di adeguate misure di accompagnamento sociale.
3. Istituzione di un fondo per la riqualificazione degli edifici occupati abusivamente:
L’istituzione di un fondo per la riqualificazione degli edifici occupati abusivamente ha l’obiettivo di recuperare e valorizzare questo patrimonio immobiliare, rendendolo fruibile dalle famiglie che ne necessitano. Il successo di questa misura dipenderà dall’effettiva disponibilità di risorse finanziarie, dalla capacità di individuare gli edifici da riqualificare e dall’efficienza dei meccanismi di assegnazione degli alloggi riqualificati.
Il Disegno di legge 381
Il disegno di legge S. 381, presentato da un gruppo di senatori, propone l’introduzione di un nuovo reato nel codice penale italiano: l’occupazione abusiva di privato domicilio o dimora. Ecco una sintesi dei punti principali:
1. Obiettivo del Disegno di Legge:
– Contrastare l’occupazione abusiva di abitazioni private, un fenomeno che danneggia spesso persone anziane o fragili.
– Rafforzare la tutela della proprietà privata e della dignità delle vittime di tali occupazioni.
2. Motivazione:
– Attuale insufficienza normativa per affrontare e risolvere efficacemente il fenomeno.
– Difficoltà per i proprietari nel recuperare le proprie abitazioni, nei costi legali e nelle tasse su immobili occupati.
3. Nuova Fattispecie di Reato:
– Introduzione dell’articolo 633-ter nel codice penale.
– Punibilità con reclusione da due a cinque anni per chi occupa senza legittimo motivo un edificio destinato a privato domicilio o dimora.
– Stessa pena per chi impedisce con violenza o minaccia al legittimo proprietario di rientrare nella disponibilità del proprio immobile.
4. Aggravanti e Attenuanti:
– La pena è aumentata della metà se il reato è commesso da più persone riunite o con l’uso di armi.
– La pena è ridotta dalla metà a due terzi se il reo desiste spontaneamente dall’occupazione entro trenta giorni dall’atto o dall’intimazione di rilascio.
5. Perseguibilità d’Ufficio:
– Il reato sarà perseguibile d’ufficio, senza necessità della querela della persona offesa, al fine di garantire una tutela immediata e più efficace delle vittime.
In sintesi, il DDL S. 381 mira a introdurre pene severe per chi occupa abusivamente case private, con aggravanti in caso di uso di violenza o armi, e attenuanti per chi desiste volontariamente dall’occupazione.
Conclusioni
In un panorama europeo caratterizzato da crescenti sfide abitative, l’Unione Europea sta assumendo un ruolo sempre più attivo nel promuovere politiche volte a garantire un accesso equo e sostenibile all’edilizia residenziale per tutti i cittadini.
Fra i motivi più importanti che necessitano una programmazione a breve e a lungo termine spiccano:
La carenza di alloggi a prezzi accessibili: L’aumento dei prezzi degli immobili e dei canoni di locazione, unito a salari stagnanti, rende l’acquisto o l’affitto di una casa sempre più difficile per molte famiglie, soprattutto per i giovani e le fasce più vulnerabili della popolazione.
L’ invecchiamento del patrimonio edilizio: Gran parte degli edifici in Europa è obsoleta e richiede interventi di ristrutturazione energetica e antisismica per migliorarne l’efficienza e la sicurezza.
Tuttavia, l’edilizia residenziale in Europa si trova ad affrontare un’ ulteriore sfida: l’immigrazione incontrollata. L’arrivo di un elevato numero di migranti, spesso privi di lavoro e reddito, sta aumentando la pressione sulla domanda di alloggi, soprattutto nelle città già congestionate.
La mancanza di alloggi a prezzi accessibili e di opportunità di lavoro per i migranti rischia di creare tensioni sociali e di ostacolare il processo di integrazione.
In questo contesto, è necessario un approccio coordinato e lungimirante che combini politiche volte a garantire un accesso equo all’edilizia residenziale con misure di sostegno all’integrazione lavorativa dei migranti.
Affrontare queste sfide richiedono una coesione di intenti fra gli organi preposti, accesso a finanziamenti, tecnologie innovative come l’applicativo kflow, che snelliscano le procedure operative manutentive insieme ad un impegno politico e sociale a tutti i livelli.
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